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Come sfruttare le tendenze del business travel per attrarre talenti

Pubblicato da Barbara Pegoraro il 25 giugno 2019 e aggiornato il 25 giugno 2019

🕓 Tempo di lettura: 4 minuti

business travelLe abitudini dei viaggiatori d’affari cambiano e si evolvono rapidamente, portando anche le imprese a un ripensamento rispetto a strumenti e mezzi per andare incontro ai bisogni dei dipendenti in trasferta e per attrarre nuovi talenti disponibili a viaggiare.

Allo stesso tempo, le nuove tecnologie stanno rivoluzionando la stessa idea di viaggio di lavoro, offrendo nuove opportunità per rendere il business travel più conveniente anche per le aziende. Quali sono le novità da considerare e da sfruttare riorganizzazione delle trasferte? Ecco le 5 principali tendenze, nell'articolo di oggi.


Business travel: i 5 maggiori trend

Negli ultimi anni, sta emergendo un aspetto molto forte quando si parla di business travel: il focus sulle persone, sui dipendenti in trasferta. I travel manager, o i responsabili dell’organizzazione dei viaggi, si fanno molte domande su come andare incontro ai bisogni dei colleghi, con un occhio sempre attento al rispetto del budget. Quali sono gli strumenti e le tecnologie migliori per andare incontro a queste necessità? E come integrarli nella pianificazione per soddisfare i dipendenti e rendere l’azienda più attraente per nuovi talenti? Ecco, di seguito, le tendenze che stanno rivoluzionando il mondo del business travel.

1. Impiego dell’intelligenza artificiale

Le tecnologie di artificial intelligence stanno cambiando le abitudini dei viaggiatori, rendendo le ricerche e le prenotazioni sempre più predittive e fornendo suggerimenti e consigli su misura. L’esperienza è sempre più personalizzata ed eccellente, anche nel corso della trasferta.

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Un esempio? Grazie ai software per l’analisi dei dati oggi a disposizione, gli hotel più all'avanguardia possono riconoscere l’ospite che ha già soggiornato nella struttura, in modo da offrirgli servizi e promozioni uniche, basate sulle preferenze espresse e le abitudini. Optando per un hotel di questo tipo in fase di prenotazione, il traveller saprà di essere considerato come un individuo e non come un numero, con gusti ed esigenze che devono essere valutati e valorizzati anche quando viaggia per conto dell’azienda.

2. Diffusione della sharing economy

Auto a noleggio, ride-sharing, appartamenti condivisi: la sharing economy sta prendendo sempre più piede anche nel business travel, anche se ancora fatica a entrare nella routine aziendale. I millenial sono coloro che giocano un ruolo maggiormente propositivo in termini di innovazione dei servizi e sono i principali utenti delle soluzioni di sharing economy, anche nei viaggi aziendali, soprattutto in ottica di bleisure a cui è dedicato il prossimo paragrafo.  

3. Confini sempre meno netti tra lavoro e tempo libero

Si parla spesso di bleisure ovvero la possibilità di mescolare relax e piacere agli impegni di lavoro fuori sede. Molte aziende danno la possibilità ai dipendenti di prolungare la durata del viaggio per godersi qualche momento di svago, conoscere la cultura locale, fare shopping, visitare città o musei o farsi raggiungere dalla famiglia. In questo modo, il collaboratore percepisce il viaggio con maggiore soddisfazione e questo avrà un impatto positivo sia sulle sue performance lavorative che, a lungo termine, sulla diminuzione del turnover.

Questa tendenza non riguarda solo i millenial, ma tutte le fasce d’età, con i dipendenti che hanno la possibilità di visitare nuovi luoghi e conoscere nuove culture. Invece che rimanere tutto il giorno chiusi in una sala riunioni e poi andare dritti in camera d’albergo, i viaggiatori business di oggi apprezzano la vita attiva, i sapori locali e tutte le esperienze che una destinazione può offrire.

4. Propensione al self-booking

Quando si tratta di viaggi di lavoro, la flessibilità non dovrebbe essere messa in discussione: i dipendenti, infatti, dimostrano una forte volontà di autonomia nella scelta di voli, hotel e transfer. Questo vale, di nuovo, soprattutto per i millenial, sempre più desiderosi di partire, ma anche di essere indipendenti. Le aziende dovranno quindi rivedere le proprie politiche di viaggio e introdurre sistemi di self booking che possano soddisfare i nuovi business traveller.

5. Pagamenti virtuali

Le carte di credito virtuali sono sicure, comode per il personale in trasferta e facilmente monitorabili da parte dell’azienda. Permettono infatti di prenotare tutti i servizi di viaggio attraverso un unico conto aziendale - senza che il dipendente debba utilizzare anticipare le spese di viaggio - e di avere un maggiore controllo sul budget, evitando anche la compilazione e la gestione di lunghe note spese.
Un vantaggio, dunque, non solo per il viaggiatore, ma anche per l’impresa.

 

Le nuove tendenze di cui abbiamo parlato in questo articolo hanno una caratteristica in comune: l’autonomia. I business traveller odierni vogliono essere indipendenti e liberi di viaggiare secondo le loro preferenze, anche perché oggi esistono i mezzi e gli strumenti per farlo. Questo non significa minore impegno o performance lavorative inferiori agli standard, ma, al contrario, maggiore soddisfazione con conseguenze positive su tutto il business. L’azienda, mostrandosi all'avanguardia e ben disposta nei confronti dei collaboratori, oltre a evitare dimissioni inaspettate, sarà in grado di attrarre nuovi talenti, capaci e in gamba, che saranno felici di viaggiare per lavoro.
Tutto ciò, rispettando le policy e raggiungendo l’obiettivo di ottimizzare i costi di viaggio.

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Tags: viaggi d'affari, bleisure, benessere aziendale

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