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Produrre o esportare in USA? Le sfide attuali per l'Italia

Pubblicato da Barbara Pegoraro il 10 marzo 2020 e aggiornato il 10 marzo 2020

🕓 Tempo di lettura: 4 minuti

esportare in usaIl mercato statunitense è da sempre tra gli obiettivi principali degli imprenditori italiani ed europei che decidono di iniziare a espandersi verso i mercati esteri. L’economia USA, in forte crescita, è oggetto di un crescente interesse da parte delle imprese nazionali che puntano a esportare oltreoceano i propri prodotti.

Cosa cambierà dopo il discusso vertice di Davos? Quali sono le sfide per l’Italia? Approfondiamo l’argomento nell'articolo che segue.

Esportare in USA è un vantaggio, potrebbe esserlo anche spostare parte della produzione?

A gennaio 2020 si è svolto a Davos, in Svizzera, il World Economic Forum, a cui hanno partecipato circa mille tra le più grandi aziende a livello mondiale, oltre a importanti imprenditori e leader politici. Nonostante l’argomento principale dell’edizione fossero la sostenibilità e la responsabilità ambientale delle imprese, temi di grande attualità, sono stati toccati altri punti molto interessanti, tra cui quello relativo all'esportazione dei prodotti europei negli Stati Uniti. Sembrerebbe essere emerso che l’amministrazione americana sia pronta ad aumentare i dazi, se le aziende europee non decideranno di iniziare a produrre direttamente sul suo territorio. Sebbene non sia stato annunciato alcun limite alla vendita di prodotti europei, per evitare un incremento delle tariffe commerciali, potrebbe diventare più vantaggioso iniziare a produrre, anziché esportare negli USA.

Cosa significherebbe questo cambiamento per le aziende italiane? Quali sono le valutazioni da mettere in atto, prima di pianificare la delocalizzazione di parte della produzione negli Stati Uniti? Eccole di seguito.

Analisi del mercato

Quando ci si pone l’obiettivo di esportare negli Stati Uniti, il primo è un’attenta analisi del mercato. Allo stesso modo, anche spostare parte della produzione in un Paese estero richiede una solida pianificazione alla base, fatta di dati, report e previsioni, che permetterà di avviare il business con successo. Bisogna valutare dove convenga produrre, innanzitutto, e può essere necessario prevedere un aumento dei viaggi nella zona d’interesse, per poter fare considerazioni più concrete e specifiche.

Studio di normative e regolamenti

Il Nord America è un territorio molto vasto, gli Stati USA sono più di 50 e ognuno ha regole e standard ben definiti. Produrre in una di queste zone significa anche dovere conoscere e adeguarsi alle normative. In quest’ottica, è consigliabile rivolgersi a un avvocato che conosca il sistema italiano e quello statunitense, per ottenere consigli esperti.

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Potrebbero essere previsti incentivi o esenzioni fiscali per le imprese che decidono di non esportare in USA, bensì di avviare uno stabilimento produttivo, soprattutto se ciò comporta la creazione di posti di lavoro. È bene studiare in modo adeguato il sistema americano, quindi, per acquisire familiarità con le norme che regolano gli aspetti economici, il diritto del lavoro e gli standard di produzione.

Necessità di visti e permessi di lavoro

Decidere di iniziare a produrre in USA non significa automaticamente ottenere il visto e il permesso di lavoro. Sempre in tema di pianificazione, quindi, è bene informarsi in anticipo per ottenere tutto ciò che serve per tempo, in modo da poter gestire adeguatamente l’eventuale trasferimento del personale.

Stipula di assicurazioni adeguate

Il tema della sicurezza dei dipendenti è fondamentale, non solo quando si parla di trasferte temporanee all'estero, ma anche - e soprattutto - se si sta valutando un trasferimento a lungo termine. In questo caso, il travel manager, se presente in azienda, sarà certamente ben informato a riguardo, dato che le polizze, l’assistenza sanitaria e le assicurazioni per i dipendenti rientrano tra i suoi compiti.esportare in USA

Le assicurazioni per la protezione del marchio e della proprietà intellettuale non sono meno importanti, tuttavia probabilmente serviranno in un secondo momento e non in sede di negoziazione per l’apertura di un nuovo impianto produttivo. Può essere comunque utile rivolgersi a una compagnia assicurativa locale, in modo da ricevere tutta la consulenza necessaria.

Così come esportare in USA rappresenta una sfida per molte aziende italiane ed europee, anche decidere di produrre direttamente all'estero Ã¨ una questione che richiede una pianificazione adeguata e approfondita.

Il Made in Italy continua a essere molto apprezzato nel mondo e, in particolare, negli Stati Uniti; di conseguenza, è possibile che molti imprenditori italiani non abbiano considerato vantaggioso l’avvio di un impianto produttivo in loco. Una valutazione specifica da parte dei vertici aziendali è indispensabile per capire gli effettivi vantaggi e svantaggi di una scelta di questo tipo.

In un caso o nell'altro, qualora dovesse aumentare il numero di viaggi d’affari in Nord America per incontrare partner commerciali o consulenti locali, perché non iscrivere l’azienda a un programma di incentivazione, come PartnerPlusBenefit del Gruppo Lufthansa? Scopra come questo programma gratuito le consentirà di ottimizzare i costi di viaggio e ottenere vantaggi per l’azienda e i suoi collaboratori, cliccando qui!

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