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Il ruolo del travel manager nel migliorare l'engagement in azienda

Pubblicato da Maria Laura Negri il 09 luglio 2019 e aggiornato il 9 luglio 2019

🕓 Tempo di lettura: 4 minuti

travel manager-nel-migliorare-lengagement-in-azienda-1014_06_4799-BlogL’engagement dei dipendenti è fondamentale per garantire ottime performance e benessere in azienda. Infatti, se il collaboratore ha una percezione positiva del suo ruolo all’interno del team, obiettivi chiari e feedback regolari e costruttivi, svolgerà il proprio lavoro al meglio, incrementando la fiducia e l’impegno nei confronti dell’impresa.

Il viaggio d’affari può effettivamente migliorare il coinvolgimento: vediamo, in questo articolo, quale può essere il contributo del travel manager.


In che modo il travel manager può influenzare l'engagement?

Il business travel si inserisce perfettamente nell’ottica di un maggiore coinvolgimento del dipendente, soprattutto se viene percepito non solo come un’attività lavorativa, ma anche come l’occasione per visitare un posto diverso e vivere nuove esperienze.
Per fare in modo che il collaboratore interpreti la trasferta come qualcosa di positivo per la sua crescita personale e professionale, è necessario innanzitutto avere una buona strategia di comunicazione interna. Gli obiettivi individuali e quelli aziendali devono essere chiari, così come il riconoscimento al loro raggiungimento, per accrescere la motivazione e incentivare le performance. Inoltre, è bene che il viaggio d’affari preveda qualche benefit, affinché il dipendente si senta “coccolato” e ben disposto all’impegno in viaggio. Il ruolo del travel manager, in tutto questo, è fondamentale: vediamo cosa può fare per rendere piacevole la trasferta e favorire l’engagement, sempre rispettando il budget.

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Organizzare un viaggio in ottica bleisure

Se ne sente parlare sempre di più: bleisure significa conciliare lavoro e relax durante la trasferta. Non vuol dire sacrificare gli impegni lavorativi per andare alla spa, ma riuscire a ritagliare del tempo per se stessi.

Il travel manager può sicuramente aiutare il dipendente, prevedendo qualche piccolo benefit. Ad esempio, facendo in modo che si possa prolungare la trasferta di qualche giorno per visitare la città, oppure favorendo i momenti di riposo, di socializzazione e di benessere. 
Anche il volo stesso, con alcuni accorgimenti, può essere un’esperienza piacevole, magari prevedendo l’accesso alle lounge aeroportuali, dove il dipendente può trascorrere le ore di attesa in aeroporto in totale relax e tranquillità, o selezionando una classe di viaggio superiore per garantire servizi e comfort.
Gli affari che si creano in condizioni di benessere sono quelli che portano profitti più alti, anche perché il collaboratore, riuscendo a conciliare il tempo lavorativo con il tempo per sé, risulterà molto più concentrato e produttivo e, di conseguenza, più soddisfatto e motivato.

Coinvolgere il traveller e garantirne la sicurezza

In fin dei conti, è il dipendente a dover viaggiare, quindi è giusto che abbia voce in capitolo nella scelta degli alloggi, dei transfer e degli orari dei voli. Sempre nel rispetto delle policy aziendali, chiedere al collaboratore quali sono le sue preferenze ha sicuramente un impatto positivo sulla riuscita della trasferta. Il traveller, infatti, si sentirà considerato e coinvolto, ben disposto a partire e molto più motivato a raggiungere gli obiettivi.
Quello che cercano soprattutto i millenial è la personalizzazione.travel manager

Quindi, perché non chiedere anche se preferisce un taxi, un driver, un’auto a noleggio o i servizi di car sharing per spostarsi? Per l’azienda i costi non saranno molto diversi e il dipendente sarà libero di scegliere la soluzione migliore per lui.

Anche la selezione dei voli non è da sottovalutare. Se il dipendente non si sente sicuro muovendosi di sera o atterrando lontano dalle grandi città, è meglio optare per una compagnia aerea che offra tutti i servizi di cui ha bisogno, salvaguardandone la sicurezza in viaggio.
A proposito del tema sicurezza, è necessario che il travel manager si tenga sempre aggiornato seguendo novità e notizie su siti specializzati in business travel, per che considerare tutte le precauzioni e gestire ogni  eventualità: dall'analisi dei rischi del Paese di destinazione a un piano di rientro d’emergenza, dalla scelta degli hotel alla presenza di persone in loco che possano garantire l’incolumità dei viaggiatori, soprattutto nel caso di trasferte in Paesi a rischio.

Il travel manager, quindi, deve assicurare una trasferta all’insegna del benessere a 360 gradi. Questo significa che il viaggiatore deve sapere che l’azienda vuole garantirgli i servizi di cui a bisogno, garantendogli una totale sicurezza e tenendo in considerazione le sue preferenze.

In questo modo, la trasferta avrà conseguenze positive non solo per il business, ma anche per l’engagement e il senso di appartenenza e di fiducia da parte del collaboratore.

Ovviamente non si può evitare di considerare il rispetto del budget. Un consiglio è quello di iscrivere l’azienda ai programmi di fidelizzazione delle compagnie aeree, come PartnerPlusBenefit, un programma gratuito che permette di ottenere sconti, upgrade e benefit accumulando punti ad ogni viaggio. Scopra di più cliccando qui!

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Tags: viaggiare sicuri, benessere aziendale, travel manager

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