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I beni protagonisti dell'importazione dalla Cina

Pubblicato da Barbara Pegoraro il 29 agosto 2019 e aggiornato il 29 agosto 2019

🕓 Tempo di lettura: 4 minuti

importazione dalla cina

È piuttosto risaputo come la Cina rappresenti una grande opportunità per molti imprenditori italiani che vogliono esportare i prodotti della penisola, trattandosi di un mercato molto vasto e in continua crescita. Oggi, però, vogliamo offrire un punto di vista diverso e concentrarci su ciò che le nostre aziende acquistano dalla Cina. La domanda è: che cosa importano gli italiani dalla terra del Dragone? Vediamolo nell'articolo che segue.


Importazione dalla Cina: cosa acquistano gli italiani?

Dal 2009, la Cina è il più grande Paese esportatore di beni a livello globale. I vantaggi dell’importazione dalla Cina sono evidenti, per questo è un business intrapreso dalle aziende di tutto il mondo. Senza dubbio la Cina è un Paese con cui conviene commerciare ma, avendo una cultura, leggi, normative e regole molto lontane dalle nostre, a volte esportare e importare prodotti risulta più complicato rispetto all'interscambio con le nazioni occidentali.

C’è da dire che il progetto One Belt One Road favorirà sicuramente gli scambi commerciali tra Europa e Asia e gli aspetti positivi sono notevoli:

  • in Cina spesso si possono reperire prodotti introvabili in Italia
  • il costo della merce e della manodopera è molto basso
  • la qualità, a differenza del pensiero comune, è tutt'altro che scadente

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Resta comunque il fatto che far arrivare in Europa un prodotto dall'Asia non è così semplice, sia per le eventuali autorizzazioni necessarie e i relativi costi, sia – banalmente – per la barriera linguistica.

Ma quali sono i beni prodotti in Cina maggiormente importati in Europa?

Cotone - La Cina è il maggior produttore di cotone al mondo e anche l’industria tessile è la più importante a livello globale, in termini di produzione ed esportazione. 24 province cinesi sono produttrici di cotone e questa industria altamente sviluppata comporta l’impiego di quasi 300 milioni di persone.

- La regione dell’Asia Pacifica è la zona dove si coltiva la maggiore quantità di tè e la Cina gioca un ruolo chiave nella produzione su scala mondiale. Condizioni meteorologiche sfavorevoli e temperature fredde possono avere un impatto notevole sulle coltivazioni, tanto che, in certi anni, hanno rallentato i tassi di crescita. Dal 2006, anno in cui il governo cinese ha abbandonato il sistema di restrizioni e licenze sull'esportazione di tè, c’è stato un forte aumento nel mercato di aziende private, a fianco di quelle in possesso dello Stato.

Riso - La produzione annuale di riso corrisponde a circa la metà della produzione totale di cereali del Paese. Questo significa che, ogni anno, il 50% di cereali prodotti è riso; del resto, alla Cina si deve il 30% della produzione mondiale. Le risaie in Cina sono aumentate moltissimo dopo l’introduzione di una speciale varietà di questo cereale, coltivata scientificamente in modo che garantisca una rendita molto alta e resista al freddo e alle condizioni meteorologiche avverse.

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Soia - La Cina sta emergendo ultimamente come centro importante di esportazione della soia, anche se il primato rimane in possesso degli Stati Uniti. Gli agricoltori cinesi, comunque, sono stati i primi a coltivare i semi di soia nel 1100 a.C. e, da quel momento, la maggior parte dei Paesi del mondo ha iniziato ad utilizzare questo legume come una delle fonti principali di nutrimento.

Tecnologia - I prodotti citati sopra sono sicuramente i primi quattro beni importati dalla Cina, ma non bisogna dimenticare tutta la fetta di esportazione occupata dalla tecnologia, in particolare computer, smartphone e apparecchi elettronici in generale. Stati Uniti e Cina sono rispettivamente il primo e il secondo mercato per le esportazioni in Europa di prodotti tecnologici, anche se l’high-tech asiatico sembra piacere più di quello statunitense, con quasi 100 miliardi di dollari di prodotti venduti agli Stati membri dell’Unione Europea.

Prima di decidere di importare un particolare prodotto dalla Cina, è opportuno fare alcune importanti verifiche, soprattutto legate alle autorizzazioni obbligatorie che devono essere rilasciate da specifici organi di controllo. Da non sottovalutare, come anticipato all'inizio, le possibili incomprensioni linguistiche con i fornitori che a volte possono portare conseguenze anche piuttosto significative.
Altro punto a cui fare attenzione riguarda i tempi di spedizione e, soprattutto, di transito. Se per il volo saranno necessarie poche ore, infatti, ci vorrà molto più tempo per superare i vari controlli in aeroporto, sia in Cina che, successivamente, in Italia.

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Tags: trasferte di lavoro, mercato cinese, via della seta

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