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Esportare negli USA: vantaggi e sfide principali

Pubblicato da Barbara Pegoraro il 23 aprile 2019 e aggiornato il 28 febbraio 2020

🕓 Tempo di lettura: 4 minuti

esportare negli USAGli Stati Uniti rappresentano una delle economie più competitive e tecnologicamente avanzate del mondo. Sono il principale mercato di esportazione per il Regno Unito e il sesto Paese al mondo per facilità di relazioni commerciali.

Nell'articolo che segue, approfondiremo alcuni aspetti decisivi per le aziende che si apprestano a esportare negli USA:

  • opportunità
  • difficoltà
  • settori più promettenti
  • tassazione e normativa


Esportare negli USA: le opportunità

Ci sono molti fattori vantaggiosi nell'esportare negli USA. Tra questi, il fatto che si tratta di uno dei mercati più ampi a livello globale, con gran parte delle imprese private. Le normative vengono fatte rispettare, tuttavia non costituiscono una barriera insormontabile. La facilità di comunicazione con gli imprenditori locali è elevata, grazie alla diffusione della lingua a livello internazionale, così come la vicinanza culturale rispetto agli altri Paesi occidentali semplifica le relazioni.

Altri elementi positivi sono l’innovazione continua del mercato, che accoglie con entusiasmo nuovi prodotti, e la qualità della forza lavoro, composta da talenti dotati di elevate competenze e abituata a una frequente mobilità.

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I limiti per commerciare con gli Stati Uniti

Ci sono, ovviamente, anche delle sfide per chi sceglie di rivolgere i propri prodotti al mercato statunitense. Tra queste, la vastità territoriale e le difficoltà connesse al doversi relazionare con 50 Stati differenti, ciascuno con sue normative e approcci di mercato. Inoltre, la competitività e le aspettative dei clienti finali sono molto alte, data la vastità dell’offerta.

Sono poi da considerare i costi previsti per le assicurazioni legate al business, spesso di importo considerevole, e i tempi legati ai permessi Visa per il personale in trasferta in quest’area. Le relazioni possono essere ostacolate infine dal fuso orario che prevede tra le 5 e 8 ore di sfasamento, e da eventuali controversie commerciali, piuttosto frequenti nei rapporti con il mercato USA.

I settori con maggiori opportunità

Tra i settori che offrono maggiori opportunità negli Stati Uniti ci sono gli AFB (Aid Funded Business), l’aerospaziale e l’automotive per quanto riguarda i trasporti, quindi le tecnologie legate all'ambiente, all'energia e alle fonti rinnovabili. Il settore dei beni di consumo, così come quello creativo e legato ai media sono altrettanto ricchi di prospettive.

Naturalmente non mancano, tra gli ambiti più favoriti per la relazione commerciale con gli USA, il settore informatico e quello scientifico, con un interscambio di risorse umane e materiali, prodotti finiti e know-how a vantaggio della reciproca crescita.

Tasse e normative da tenere in considerazione

Ci sono molti aspetti da considerare quando si decide di iniziare a commerciare con gli USA.

Per prima cosa, è importante informarsi sulle leggi locali, sulle regole di tassazione e doganali.

Dal punto di vista normativo è bene prepararsi sugli aspetti legali prima di sottoscrivere qualsiasi accordo. Idealmente i contratti dovrebbero essere sottoposti a un avvocato che sia preparato sia sulle normative del proprio Paese, sia su quelle statunitensi.

Alcune imprese (le cosiddette PTC, Publicly Traded Companies) mettono a disposizione report annuali sui loro andamenti, consultabili dagli investitori, mentre le imprese private non rendono pubblici questi dati. Tuttavia, ogni impresa deve essere registrata all'interno del proprio Stato.

Per quanto riguarda l’assicurazione, per l’esportazione negli USA ne occorrono di vari tipi, tra cui quella generale sulla responsabilità dei prodotti, quelle sulla proprietà del business, sulla responsabilità professionale e sulla copertura della proprietà intellettuale. In questo senso, può essere utile rivolgersi a una compagnia di assicurazione statunitense, così da avere tutta la consulenza necessaria.

Proprietà intellettuale, dogane, tassazione

La proprietà intellettuale deve essere protetta da trademark se si vuole esportare negli USA e occorre controllare che le proprie coperture non entrino in conflitto con quelle già presenti sul mercato statunitense. Negli USA il nome della compagnia non equivale al trademark e offre una protezione limitata, bisogna verificare anche i copyright, i nomi di dominio e il design correlato all'immagine del prodotto.

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Dal punto di vista doganale, i beni esportati in USA devono essere classificati secondo appositi parametri e le tasse vengono pagate in base al database dell'US International Trade Commission. Se si conosce il luogo in cui arriveranno i propri beni negli Stati Uniti, è possibile contattare un customs broker che aiuti nelle procedure e faciliti l’importazione.

Un ultimo aspetto è quello che riguarda le tasse: il sistema negli USA è particolarmente complesso, per cui è utile appoggiarsi alla consulenza di un legale specializzato in tassazione americana. L’IVA o VAT non è presente negli USA, ogni stato determina e riscuote le proprie tasse su base individuale. Le tasse possono essere imposte dal governo federale, dallo Stato singolo, dalla regione o dalla città.

Tutti gli aspetti elencati nell'articolo sono da tenere in considerazione quando si decide di commerciare con gli Stati Uniti: si tratta di un Paese ricco di opportunità, ma è anche da conoscere bene, per evitare difficoltà nella relazione. Affidarsi a professionisti esperti in questo mercato dal punto di vista normativo e commerciale è sicuramente utile per trarre tutti i benefici possibili, massimizzando i profitti e limitando gli inconvenienti, così da portare con successo i prodotti della propria azienda in uno dei Paesi più ricchi di opportunità nel mondo.

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Tags: trasferte di lavoro, viaggi d'affari, export

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