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Esportare in Cina è ancora un vantaggio strategico?

Pubblicato da Maria Laura Negri il 25 luglio 2019 e aggiornato il 25 luglio 2019

🕓 Tempo di lettura: 4 minuti

esportare in cinaRiuscire a esportare i propri prodotti in Cina è l’obiettivo di molti imprenditori e aziende italiane. Il motivo è semplice: ampliare il mercato in Cina significa aprirsi a una popolazione di quasi un miliardo e mezzo di persone, tra l’altro molto attratte dal Made in Italy.

Molte imprese del settore agroalimentare e del lusso sono riuscite a imporsi nel mercato asiatico, ma si tratta per lo più di grandi marchi piuttosto noti. Per le piccole-medie imprese spesso risulta invece complicato. Ma esportare in Cina è ancora così vantaggioso? Vediamolo in questo articolo.


Le regole per esportare in Cina

Sicuramente esportare in Cina non è un obiettivo semplice da raggiungere. Occorre tenere conto del fatto che il consumatore cinese è molto diverso e spesso più pretenzioso di quello occidentale, quindi molte volte è difficile andare incontro ai suoi bisogni. Inoltre, è importante non sottovalutare le differenze politiche, culturali ed economiche tra Occidente e Oriente.

Al netto di questi aspetti, comunque, la Cina è un Paese da tenere in considerazione nel momento in cui si dispone di solidi piani strategici e a lungo termine, cosa che le aziende europee non hanno fatto per anni. Dopo i due conflitti mondiali, in effetti, l’Europa ha dovuto rinascere e ricostruirsi e per molto tempo ha evitato di guardare a Oriente, spesso preferendo chiudersi in se stessa. La Cina non era una priorità, ma le cose nel tempo sono cambiate.

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La Cina oggi è ancora un mercato remunerativo per le aziende italiane?

La Cina ha rappresentato e continua a rappresentare una grande opportunità per aziende con determinate caratteristiche. Infatti, le imprese che hanno saputo rivolgersi ad Oriente con una solida strategia e adattarsi al mercato in continua evoluzione sono poche.
Oggi la Cina è ancora interessata all'Occidente, quindi sicuramente le aziende italiane possono ritagliarsi un certo spazio nel mercato, ma devono agire con prontezza e con un piano ben strutturato e realistico. È necessario stabilire le proprie azioni in anticipo e assicurarsi di avere informazioni strutturate per poter guidare in modo efficace i processi decisionali. Occorre, inoltre, essere presenti sul territorio in maniera capillare, per raccogliere dati dai propri collaboratori, ma anche per motivarli e supportarli rendendoli partecipi del progetto.

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Ecco, di seguito, 4 consigli utili per le aziende che vogliono iniziare a esportare in Cina.

1. Analizzare la concorrenza e i clienti potenziali

Un’analisi di mercato approfondita è indispensabile per addentrarsi in qualsiasi mercato, tanto più in quello cinese. È importante stimare il proprio potenziale per comprendere come svilupparlo, analizzare il consumatore medio, capire le sue abitudini di acquisto e i suoi bisogni, cercando di risolverli.

2. Capire come entrare nel mercato

Dopo aver analizzato concorrenza e clienti, bisogna trovare il modo migliore per inserirsi in un mercato così vasto. Aprire una joint venture? Una società nuova? O addentrarsi nel mondo dell'eCommerce?

3. Verificare le regolamentazioni


Per commerciare in Cina alcuni particolari prodotti, i processi possono essere lunghi e costosi. Alcune categorie merceologiche, se non superano le normative e le richieste specifiche, non ottengono l’autorizzazione. Bisogna capire quindi quanto si vuole investire e se ci sono particolari vincoli o limitazioni.

4. Registrare il proprio marchio

È sempre meglio tutelarsi nel momento in cui si decide di introdurre il proprio marchio in un nuovo mercato. Le imprese estere in Cina dispongono di diversi modi per proteggersi, tra cui la possibilità di registrare brevetti e marchi. Chi lo fa per primo, ne ottiene i diritti d’uso.

 

Affermare con certezza se esportare in Cina oggi sia ancora un vantaggio o meno è molto difficile. Sicuramente non si può prescindere da attente analisi di mercato che aiutino a stabilire la reale necessità di un certo prodotto nel mercato asiatico e a capire se valga la pena addentrarsi in questo mondo.

C’è da dire che la Belt and Road Initiative (BRI) favorirà di gran lunga i collegamenti e i commerci tra Europa e Asia, quindi potrebbe risultare meno complicato per le aziende italiane iniziare a esportare in Cina. La conseguenza sarà un rapporto sempre più stretto con le aziende cinesi e l’aumento dei viaggi d’affari in questi luoghi. A questo proposito, sapeva che i programmi gratuiti di incentivazione per le aziende come PartnerPlusBenefit possono offrire molti vantaggi ai business traveller? Scopra di più cliccando qui!

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Tags: export, mercato cinese, via della seta

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