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L'importanza del bleisure per migliorare il work-life balance

Pubblicato da Maria Laura Negri il 09 maggio 2019 e aggiornato il 9 maggio 2019

🕓 Tempo di lettura: 4 minuti

bleisure per migliorare work-life balanceViaggiare per lavoro è un’opportunità unica per accrescere il proprio bagaglio culturale e vivere esperienze nuove. Oltre ai piccoli accorgimenti che si possono introdurre per limitare la stanchezza e le proposte alimentari che permettono di mantenere il benessere psico-fisico, anche nelle situazioni più impegnative, unire il viaggio di lavoro a momenti di piacere e relax - il cosiddetto bleisure - può essere una soluzione valida.

Vediamo di cosa si tratta e perché è importante regolamentarlo nelle procedure di trasferta, nell'articolo che segue.

Il bleisure rende i dipendenti più felici, favorendo anche l’azienda

Mescolare lavoro, cultura e relax nel corso dei viaggi d’affari può essere un modo estremamente efficace, per i collaboratori, di approfittare del tempo lontano da casa, visitando posti nuovi e scoprendo nuove culture, mentre si trovano all'estero per lavoro.

Con questa modalità, vengono meno i confini tra lavoro e divertimento. Un male? Non esattamente.

Il viaggio di lavoro non deve essere causa di stanchezza per il dipendente, per questa ragione, se deve trascorrere l’intero weekend in viaggio, un travel manager esperto può prevedere alcuni accorgimenti per rendere l’esperienza positiva e indimenticabile.

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Se l’azienda sceglie di includere nelle policy di viaggio anche iniziative finalizzate a favore i momenti di riposo, il viaggio può contribuire a migliorare il benessere del dipendente, con conseguenze positive anche sul rendimento sul posto di lavoro.

Abbiamo individuato 4 motivi per cui il bleisure favorirebbe il miglioramento del work-life balance dei viaggiatori. Ecco quali sono.

1. Spesso, nel corso dei viaggi d’affari, la giornata inizia e si conclude in modo frenetico, con pochi minuti di pausa da dedicare a se stessi, con la fretta di tornare a casa. Invitare il collaboratore a ritagliarsi un po’ di tempo per visitare un museo, fare una passeggiata, cenare con calma o godersi un attimo di relax non può che avere un effetto positivo sia sulle attività lavorative in trasferta, sia una volta tornato in sede.

2. Per il business traveller, tornare da un viaggio di lavoro e non avere nulla da dire a proposito della sua destinazione, a parte la camera d’albergo e i mezzi di trasporto usati per muoversi, potrebbe essere frustrante. Sicuramente questo non favorisce la sua soddisfazione, perché non percepisce il viaggio di lavoro come un’occasione da non perdere, anche a livello individuale, oltre che professionale.

3. I viaggi permettono di costruire dei ricordi e di provare emozioni che non si potrebbero vivere a casa, per questo rendono felici. Perché non trasformare anche il viaggio d’affari in un’esperienza indimenticabile, in qualcosa da raccontare? È bene evidenziare come un viaggio di lavoro piacevole e soddisfacente faccia sentire il dipendente appagato, felice e legato all'azienda per cui lavora, il che si tradurrà in migliori performance e maggiore coinvolgimento.

4. Permettere al collaboratore di aggiungere qualche giorno per sé al viaggio d’affari lo farà sentire apprezzato, ascoltato e motivato, tenderà a essere più fedele e a contribuirà alla diffusione di un’immagine capace di attrarre i migliori talenti in azienda.

È importante, quindi, che il business traveller si ritagli qualche momento dopo un incontro di lavoro - o a fine giornata - per dedicare del tempo a se stesso. A volte, però, questo non basta, e, cercando di incastrare al meglio gli impegni, si arriva a fine giornata esausti.

bleisure

La soluzione migliore è quindi quella di consentire e invitare i collaboratori ad aggiungere qualche giorno in più al viaggio di lavoro, da dedicare esclusivamente al proprio benessere; così facendo, riuscirà a dare il massimo nelle giornate effettivamente lavorative, sapendo di avere una “ricompensa” alla fine. Avendo già pagato il viaggio e investito del tempo per programmarlo, può essere un modo per concedere una piccola vacanza prima del rientro, magari coinvolgendo anche i familiari, a seconda di quanto previsto dalle policy aziendali.

Il viaggiatore-dipendente tornerà quindi soddisfatto, felice e sempre più propenso ai viaggi d’affari, percependoli come un’occasione per visitare un luogo nuovo e per vivere esperienze positive, sentendosi anche più legato moralmente ed emotivamente all'azienda.

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Tags: trasferte di lavoro, bleisure, benessere aziendale

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