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L’80% di chi viaggia per lavoro prevede del tempo libero in trasferta

Pubblicato da Barbara Pegoraro il 15 marzo 2018 e aggiornato il 23 aprile 2019

🕓 Tempo di lettura: 5 minuti

viaggia per lavoro.jpgUn tema sicuramente attuale e molto sentito è la tendenza, sempre più in crescita, di chi viaggia per lavoro a ritagliarsi momenti per sé. Oggetto di molte ricerche e studi del settore, oggi questo comportamento assume anche una precisa definizione: bleisure.

Ma quanto impatta questa nuova attitudine al lavoro off-site? Ne parliamo nell’articolo di oggi.


L’80% di chi viaggia per lavoro sostiene di concedersi del tempo per se stesso in trasferta

Con il termine bleisure si fa riferimento alla pratica, ormai diffusa tra i viaggiatori business di tutto il mondo, che concilia impegni professionali fuori sede con momenti liberi dedicati ad attività personali e non correlati alla trasferta lavorativa. I benefici sono molti e a dimostrarlo è la ricerca State of Business Travel promossa da National Car Rental, condotta a dicembre del 2017 che ha per oggetto di studio le risposte di manager e dipendenti aziendali di età compresa tra i 25 ed i 65 anni.

Lo studio conferma l’impatto positivo di questa tendenza sul viaggio d’affari. Ben l’80% dei business traveller ascoltati considera il tempo dedicato alle personali attività in trasferta un momento di pausa meritato e necessario, un vantaggio senza il quale l’intero viaggio di lavoro risulterebbe così intenso da essere, alla lunga, poco proficuo. I numeri parlano chiaro, sono in molti a considerare questo approccio benefico per la trasferta, visti gli indiscutibili vantaggi che si riflettono sul rendimento professionale di chi si dedica anche al proprio personale tempo libero.

Ma allo stesso tempo la ricerca evidenzia altri dati sorprendenti: nonostante l’allineamento tra lavoro e tempo libero si affermi un trend produttivo ed efficace per le organizzazioni, molti intervistati non si dicono a proprio agio ad ammettere di essersi dedicati anche ad altre attività durante la trasferta. Non a caso, secondo questo studio, ben il 38% di chi viaggia per lavoro teme che i capi non siano d’accordo con questo tipo di comportamento fuori sede, il 40% evita di menzionarlo una volta tornato in ufficio e il 25% arriva, perfino, ad evitare l’utilizzo di social network in viaggio.

Ma questo timore è giustificato? Assolutamente no. Secondo il sondaggio, questa segretezza non ha motivo di esistere, infatti la ricerca dimostra come quasi tutti i manager aziendali sostengano che i dipendenti debbano poter godere del tempo libero per diminuire lo stress, liberare la mente e riposarsi per ritrovare la giusta energia tra un impegno e l’altro.

 

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La consapevolezza a tutti i livelli degli effetti positivi di un viaggio di lavoro equilibrato è un indicatore importante della trasformazione dell’approccio lavorativo aziendale. I business traveller non sono più dediti unicamente alle responsabilità professionali, ma hanno un ruolo definito, le proprie necessità sono riconosciute e la vita privata risulta perfettamente coniugata con gli inevitabili impegni.  

L’86% dei lavoratori ascoltati afferma di aver gestito la sfera personale in trasferta in modo soddisfacente grazie al tempo libero a disposizione.

Lo studio State of Business Travel promosso da National Car Rental riporta altri dati che si discostano leggermente dal concetto di tempo libero, ma che è interessante evidenziare:  

  • I viaggi d’affari attraggono sempre più millennials, affascinati dalle opportunità che offrono le esperienze all’estero.
  • La generazione dei baby boomer, nel complesso, è quella che si ritiene più soddisfatta del lavoro svolto in trasferta e dei riconoscimenti ottenuti dai capi.
  • Il 66% dei viaggiatori abituali sostiene di affidarsi ai programmi di fidelizzazione delle compagnie aeree e il 64% segnala di appartenere a programmi di fidelizzazione alberghiera, entrambi considerate dei benefit vantaggiosi.
  • Chi viaggia per lavoro afferma, quasi nella sua totalità, che la digitalizzazione ha trasformato e facilitato tutte le procedure organizzative e che oggigiorno supporta costantemente il viaggio d’affari: dalla primissima ricerca di voli e hotel, al monitoraggio dello status della prenotazione, fino all’aggiunta di ulteriori servizi. Inoltre, l’80% dei partecipanti afferma che la tecnologia mobile li mantiene connessi alla propria sfera personale anche durante il viaggio di lavoro.

 

Il sondaggio oggetto dell’articolo di oggi fornisce una chiave di lettura molto interessante, soprattutto per ciò che riguarda le novità in tema di business travel. I dati analizzati confermano la tendenza di chi viaggia per lavoro a mantenere il focus sugli impegni professionali e le responsabilità di cui sono incaricati, ma a differenza delle abitudini più tradizionali, oggi investire e garantire un programma work-life balance funzionale, non è solo auspicabile, ma è misura dell’efficienza dell’intera organizzazione. Le iniziative promosse, affinché i viaggi aziendali si arricchiscano di sfumature sempre più vantaggiose per l’azienda ed i suoi dipendenti, dimostrano quanto l’operabilità dell’organico aziendale stia prendendo la giusta direzione.


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Tags: trasferte di lavoro, viaggi d'affari, bleisure, benessere aziendale

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