Non si tratta più solo di una semplice teoria: le trasferte aziendali contribuiscono al benessere dei dipendenti e al raggiungimento di obiettivi professionali importanti. A dimostrarlo ci sono diversi studi e ricerche in ambito HR.
Nell’articolo che segue, il tema dei viaggi di lavoro sarà affrontato dal punto di vista della loro influenza positiva per ciò che riguarda:
- il reclutamento dei talenti
- la retention dei dipendenti
- i risultati aziendali
I viaggi di lavoro come valore aggiunto per l’azienda
La Global Business Travel Association Foundation, nell’ottobre 2017, ha pubblicato uno studio molto interessante che ha per oggetto la risposta di diversi rappresentanti a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale alla seguente domanda:
“è d’accordo con l’affermazione che le trasferte aziendali rappresentano un beneficio per le realtà imprenditoriali che le organizzano e gestiscono?”
Ciò che emerge dal sondaggio è un impatto positivo, riscontrato dai partecipanti, relativamente a tre circostanze specifiche: la selezione del Personale, la retention dei dipendenti e, infine, i risultati aziendali. Analizziamole nel dettaglio.
La trasferta di lavoro: un elemento allettante in fase di recruiting
La ricerca promossa da GBTA Foundation ha rivelato come, soprattutto tra i partecipanti statunitensi, i sudamericani e gli europei, la tendenza a organizzare viaggi d’affari sia valutata positivamente e come la politica delle trasferte aziendali sia tra i fattori determinanti nella fase di considerazione di una nuova offerta lavorativa. Anche Giappone ed India rispondono favorevolmente all’inchiesta, considerando il viaggio una componente importante per la carriera professionale.
A questo proposito, l’Association of Corporate Travel Executives (ACTE) si è riservata di approfondire l’argomento in uno dei suoi studi, “Managing the Modern Business Traveller”, all’interno del quale si sviluppa la correlazione tra processo di selezione e viaggio di lavoro. Secondo questo report, le imprese, i dipartimenti HR e i manager sono profondamente coscienti della posizione favorevole occupata dalle trasferte aziendali all’interno del processo di selezione. Una travel policy accuratamente progettata attrae i potenziali candidati per la sua capacità di anticipare le aspettative, i bisogni e di rispecchiare il loro stile di vita: indipendente, open-minded e desideroso di accrescere il bagaglio culturale.
I viaggi aziendali trattengono sempre più talenti
Innanzitutto, un chiarimento: a cosa ci si riferisce quando si parla di retention? Con questo termine, che letteralmente significa “mantenimento”, si descrivono due tipi di legame, il primo tra azienda e clienti; il secondo tra impresa e dipendenti. Ed è proprio quest’ultimo l’oggetto del secondo risultato della ricerca: a quanto si evince dalla ricerca di GBTA Foundation, infatti, la trasferta di lavoro, frequente o sporadica che sia, dopo aver supportato i nuovi assunti nella fase di selezione di una posizione lavorativa, contribuisce alla soddisfazione e alla serenità dei dipendenti all’interno della stessa organizzazione.
La maggior parte dei viaggiatori aziendali afferma che prendere parte attivamente a un progetto fuori sede aggiunge valore al proprio ruolo all’interno del team di lavoro o dell’intero dipartimento. Soprattutto tra i cosiddetti millennial, si conferma la necessità di affiancare attività quotidiane e di routine a esperienze professionali all’estero, in quanto, come riportato dallo studio citato, queste incidono positivamente sulla soddisfazione complessiva del proprio operato.
Viaggiare per lavoro ottimizza il rendimento
In ultimo, ma non certo per importanza, sono i risultati aziendali a registrare dati positivi per effetto dei viaggi di lavoro. La ricerca di GBTA Foundation conferma come dall’Europa all’America Latina, passando per l’America del Nord, si registrino opinioni più che favorevoli: dall’81% al 96% dei partecipanti, a seconda del Paese di provenienza, afferma che le trasferte aziendali influiscono positivamente sui risultati economici. A supportare l’ottimo rendimento dell’attività dei dipendenti sono soprattutto le procedure in materia di trasferte pianificate dall’azienda che aiutano le singole persone a raggiungere da un lato i propri traguardi personali e dall’altro gli obiettivi di dipartimento.
Alla domanda “Quale dovrebbe essere l’obiettivo fondamentale di una travel policy accuratamente progettata?” i partecipanti alla ricerca affermano che le politiche di viaggio devono essere in grado di supportare l’espressione del talento dei collaboratori e consentire loro di essere più produttivi ed efficienti durante l’intero viaggio di lavoro, così come lo sarebbero in sede.
Abbiamo analizzato tre delle principali situazioni che richiedono una gestione ottimizzata e accurata da parte dell’azienda e abbiamo visto come i viaggi di lavoro influenzino in modo positivo ciascuna delle tre condizioni. Applicare una travel policy all’avanguardia permette non solo di aspirare a traguardi sempre più ambiziosi, ma anche di assicurarsi dipendenti, sia junior che senior, sereni e soddisfatti di ciò che fanno e del contesto in cui si trovano.